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La chirurgia rappresenta l’opzione terapeutica primaria, la cui modalità varia in funzione dello stadio di malattia e del grado di malignità; le lesioni iniziali (T1–T2) ed a basso grado sono trattate in modo adeguato con la sola chirurgia, con l’eccezione del carcinoma adenoideo-cistico, per il quale è raccomandata una radioterapia post-operatoria, in considerazione dell’estrema propensione di questo tumore alla diffusione perineurale.
Approssimativamente il 20% dei pazienti deve essere sottoposto ad uno svuotamento del collo omolaterale in quanto all’esordio presentano metastasi linfonodali.
Caso del tutto peculiare è poi l’adenoma pleomorfo, che pur essendo benigno può riconoscere l’indicazione alla radioterapia post-operatoria nei casi di recidiva dopo chirurgia adeguata.
Metastasi linfonodali laterocervicali occulte possono essere presenti nel 48% dei pazienti con collo clinicamente negativo.
Dimensioni del tumore e Grado istologico sono i fattori di rischio potenzialmente correlati alla presenza di metastasi linfonodali occulte: uno svuotamento linfonodale selettivo sopraomoioideo o un trattamento radioterapico sull’emicollo omolaterale dovrebbe essere eseguito in caso di tumori ad alto grado o di tumori con diametro superiore o uguale a 4 cm e di basso grado.
Il ruolo della radioterapia è quindi essenzialmente complementare alla chirurgia. Le principali indicazioni alla radioterapia post-operatoria sono le seguenti: