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La biopsia rappresenta la procedura diagnostica necessaria per definire l’istologia della neoplasia. Caratterizzati da un’importante etereogenicità istologica, la classificazione più usata per le neoplasie delle ghiandole salivari è quella della WHO 1991, che distingue i tumori della ghiandole salivari in lesioni simil tumorali, tumori benigni e tumori maligni; ed in carcinomi a basso, intermedio o alto grado di malignità.
I tumori maligni di più comune riscontro in clinica sono il carcinoma mucoepidermoide, il carcinoma adenoido-cistico, il carcinoma a cellule aciniche, l’adenocarcinoma (non altrimenti specificato) e il carcinoma spinocellulare (per il quale pero’ deve essere esclusa la possibilita’ di secondarismo da un carcinoma cutaneo); meno frequenti sono il carcinoma ex-adenoma pleiomorfo, il carcinoma duttale, l’adenocarcinoma polimorfo a basso grado di malignità e il carcinoma mio-epiteliale.
Il grado di malignità può essere suddiviso in: grado I (carcinoma acinico, carcinoma a cellule basali, adenocarcinoma polimorfo a basso grado di malignità); grado II (carcinoma epimioepiteliale, carcinoma mucinoso, carcinoma sebaceo, cistoadenocarcinoma, carcinoma mioepiteliale o mioepitelioma maligno); grado III (carcinoma squamocellulare, carcinoma oncocitario, carcinoma duttale, carcinoma adenosquamoso, carcinoma ex adenoma pleomorfo).